TUMORE DELLA VESCICA |
Il tumore vescicale rappresenta il 2° tumore in Urologia ed il 3% di tutti i tumori. E' un tumore molto piu' frequente negli uomini, e la sua incidenza e mortalità cresce all'aumentare dell'età. Il tumore vescicale può essere causato da diversi fattori di rischio, ma certamente in Europa il piu' commune è il fumo di sigaretta, determinano un probabilità di ammalarsi 4 volte superiore rispetto ai non fumatori. Smettere di fumare inoltre riduce il rischio di recidiva di malattia in pazienti già trattati per tumore vescicale. Piu' raramente può essere causato dall'inalazione di sostanze contenute all'interno di coloranti chimici. Caratteristiche importanti del tumore vescicale sono il grado e lo stadio. Il primo si riferisce alla malignità delle cellule mentre il secondo all'estensione della malattia.
Per la maggior parte delle persone il tumore vescicale si manifesta con la comparsa di sangue nelle urine, che può essere evidente ad occhio nudo (macroscopica) o evidenziabile solo in laboratorio (microscopica). Altri sintomi che possono comparire sono dolore alla minzione, urgenza minzionale o dolore al fianco.
La diagnosi viene effettuato attraverso la cistoscopia, che permette di visualizzare direttamente la presenza di neoplasia utilizzando uno strumento inserito dentro la vescica attraverso l'uretra. L'esame citologico delle urine è un esame di laboratorio che viene spesso utilizzato per la ricerca di cellule neoplastiche nelle urine in pazienti con sospetto di tumore vescicale. Infine, l'Uro-Tac viene eseguita in casi selezionati, quando si sospetta un coinvolgimento delle alte vie urinarie.
Quando viene diagnosticata una neoformazione vescicale, l'Urologo ha l'obbligo di effettuare una biopsia o di rimuoverla al fine di determinare la natura, il grado e lo stadio. Questo viene generalmente effettuato in anestesia e durante un ricovero ospedaliero di pochi giorni. Nella maggior parte dei casi la neoformazione viene totalmente asportata mediante la Resezione Vescicale Trans Uretrale (TURB) che è eseguita attraverso uno strumento chiamato resettore, sulla cui estremità è presente un'ansa elettrica che è in grado di rimuovere la neoformazione. Una volta ottenuta la diagnosi istologica del tessuto asportato, e qualora il tumore non abbia invaso gli strati piu' profondi della vescica, l'Urologo può decidere di continuare l'iter terapeutico suggerendo l'esecuzione di Chemioterapia Endovescicale. Questa terapia, viene effettuata inserendo un farmaco chemioterapico all'interno della vescica, attraverso un piccolo catetere, ed è in grado di ridurre il rischio di recidiva e di progressione di malattia con eccellenti risultati oncologici. La chemioterapia endovescicale viene effettuata all'interno della nostra clinica, senza necessità di ricovero. Il paziente riceverà un trattamento la settimana per 4 settimane (ciclo di induzione) e poi un trattamento al mese per 11 mesi (ciclo di mantenimento), ma in alcuni casi potrà essere necessario modificare la scheda di trattamento secondo le caratteristiche della malattia e del paziente.
Quando invece il tumore ha invaso gli strati piu' profondi della vescica al paziente viene suggerito un intervento di asportazione radicale della vescica, al fine di eradicare in toto la malattia (Cistectomia Radicale).
Nella Cistectomia Radicale, la vescica viene rimossa insieme ai linfonodi. Nell'uomo viene anche rimossa la prostata e le vescicole seminali, mentre nella donna l'utero e le ovaie. Dopo l'asportazione, l'Urologo utilizzerà diverse opzioni drenare le urine. In alcuni casi potrà essere utilizzato un segmento dell'intestino per creare una “neo”vescica, che svolgerà la funzione di serbatoio urinario, mentre in altri casi le urine potranno essere drenate o all'esterno (cute) o all'interno del sigma. Dopo l'intervento chirurgico, la chemioterapia potrebbe essere consigliato in caso di malattia che coinvolga i linfonodi o gli organi circostanti.