TUMORE PROSTATICO

Il tumore prostatico è il cancro più comune del sesso maschile e la seconda causa di morte tra gli uomini. È un tumore curabile se diagnosticato precocemente tramite l'esplorazione digito-rettale o il dosaggio del PSA totale.

Il tumore prostatico inizialmente non causa sintomi. Quando invece aumenta di dimensioni, può causare un'ostruzione del uretra con conseguenti difficoltà alla minzione.
Agli stadi più avanzati il tumore prostatico si diffonde ai linfonodi e alle ossa. La diffusione ai linfonodi normalmente non produce sintomi. Le metastasi ossee invece si sviluppano solitamente nelle ossa larghe, come la pelvi, il bacino o le vertebre. E' in questo stadio che può comparire il dolore osseo.

Il tumore prostatico viene diagnosticato attraverso l'esplorazione digito-rettale e il dosaggio del PSA totale. Il PSA è un enzima prodotto dalle ghiandole secretorie. La sua funzione è quella di liquefare le proteine del liquido seminale trasformandolo in forma liquida. Una piccola quantità di PSA fuoriesce dalla prostata e può essere misurato nel sangue. Il PSA può essere elevato in diverse condizioni, tra cui l'ipertrofia prostatica benigna, le infezioni, i traumi o attività sessuali recenti. Un valore elevato di PSA non conferma la diagnosi di tumore prostatico così come un basso valore non lo esclude. Aumenti dei valori del PSA sono associati ad una maggiore probabilità di tumore prostatico. Il PSA libero è invece una forma inattiva dell'enzima che è prodotto principalmente dal tessuto prostatico non tumorale. Per cui, bassi valori di PSA libero sono associati alla presenza di cancro prostatico. Lo screening di questo tumore attraverso il dosaggio del PSA totale e l'esplorazione digito-rettale è raccomandata in tutti gli uomini a partire dai 50 anni o a partire dai 45 anni se presente. familiarità.

Esistono numerose possibilità terapeutiche nel cancro prostatico che si sono sviluppate negli ultimi 15-20 anni. Il trattamento chirurgico rappresenta il gold standard. Questo consiste nella rimozione della ghiandola prostatica, delle vescicole seminali. Nel nostro centro l'intervento può essere condotto sia con tecnica open sia in laparoscopica. I vantaggi di quest'ultima consistono in un ridotto sanguinamento, nel miglioramento della visualizzazione del campo operatorio, nella ridotta ospedalizzazione ed in un recupero post-operatorio più veloce. Esistono tuttavia anche delle tecniche chirurgiche mini-invasive che vengono effettuate nella nostra clinica in casi selezionati, tra cui la brachiterapia prostatica interstiziale e la crioterapia. La prima consiste nel posizionamento di sorgenti radioattive (I125) dentro la ghiandola prostatica al fine di distruggere le cellule tumorali, con ottimi risultati oncologici a lungo termine. Questa tecnica viene effettuate in presenza di tumore organo-confinato. La crioterapia consiste nell'inserimento a livello della ghiandola prostatica di “crio”sonde che vengono prima portate ad una temperatura di -40°C e successivamente riscaldate. Attraverso questo ciclo le cellule tumorali vengono distrutte con completa eradicazione della malattia. Queste tecniche mini-invasive vengono effettuate in anestesia locale ed mediante una breve degenza.
Alla termine del trattamento, il paziente dovrà comunque monitorare la malattia mediante dosaggio del PSAtot ogni 3 mesi.

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